(ANSA) - MILANO, 13 APR - La situazione dei pazienti che hanno avuto un occhio danneggiato da una ustione e per i quali anche il trapianto tradizionale di cornea e' destinato al fallimento, potrebbe trovare oggi soluzione in un metodo messo a punto all' Universita' di Harvard e che si chiama 'cheratoprotesi secondo Boston'. Si tratta di un intervento complesso di cheratoplastica, ideato da Claes H. Dohlman, che consiste nella sostituzione della cornea del paziente con una protesi in titanio e polimetilmetacrilato, inserita in un lembo di cornea di donatore, che funge da supporto, e quindi impiantata nell' occhio del paziente insieme a una lente a contatto. Prima dell' intervento il paziente e' sottoposto a un' accurata visita oculistica, per stabilire se e' un buon candidato per questa chirurgia. ''Negli ultimi decenni - spiega Aldo Fronterre', specialista in Chirurgia Corneale, che ha collaborato con la Massachusetts Eye and Ear Infirmary dell'Universita' di Harvard - il trapianto di cornea e' diventato un intervento con una elevata percentuale di successo grazie ai progressi delle tecniche chirurgiche e delle terapie post operatorie. Tuttavia vi sono casi di ustioni o di particolari malattie congenite (opacita' corneali pediatriche), aniridia, cheratite erpetica, esiti cicatriziali, i pazienti non hanno la speranza che un trapianto tradizionale possa ridare loro la vista''. Ma se il paziente presenta determinate caratteristiche, evidenziate da un'accurata visita oculistica, ''con questa nuova tecnica potrebbe avere l'opportunita' di riacquistare una buona visione''.
ANSA - CHERATOCONOITALIA
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