Perde la vita sotto i ferri, indaga la procura L’uomo soffriva da tempo di cheratocono acuto
La vittima affetta da obesità. L’ospedale apre un’inchiesta interna. La Regione: «Si faccia chiarezza»
VERONA — «Andare fino in fondo, verificando ogni cosa per fare in modo che non si ripeta più una cosa simile». L’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, commenta con queste parole la morte di un paziente di 38 anni avvenuta giovedì mattina nella sala operatoria del reparto di Oculistica dell’ospedale di borgo Trento. L’uomo, G.T. di origini napoletane, ma residente da alcuni anni a San Bonifacio con la moglie e una figlia di appena 11 anni, stava per sottoporsi a un intervento di trapianto di cornea, ma durante la somministrazione dell’anestesia generale ha avuto delle improvvise difficoltà ventilatorie che hanno determinato la sua morte. Le cause precise del decesso non sono ancora state accertate e sarà l’autopsia prevista per i prossimi giorni a poter fare luce su questo che è il primo caso di morte in uno dei reparti più rinomati dell’azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona.
L’uomo soffriva da tempo di cheratocono acuto, uno stato infiammatorio dell’occhio in cui vi è un assottigliamento e una distorsione della cornea. Normalmente questa malattia non provoca particolari danni al paziente ed è facilmente curabile. Ma nel caso della vittima napoletana, la malattia aveva determinato un rischio concreto di perforazione della cornea. L’occhio malato era stato operato pochi anni fa, ma le condizioni non miglioravano. Proprio per questo motivo, martedì l’uomo è stato ricoverato d’urgenza in reparto dopo una visita al pronto soccorso oculistico. Mercoledì sono stati effettuati tutti gli esami necessari ad affrontare l’operazione, come una visita anestesiologica e cardiologica, che non hanno evidenziato particolari problemi. L’unico fattore di preoccupazione era dato dalla mole imponente del paziente che soffriva di obesità. Un intervento che richiedeva particolare attenzione. Entrato in sala operatoria, giovedì mattina, il napoletano ha incominciato a mostrare i primi sintomi di bradicardia non appena gli è stata somministrata l’anestesia. Immediatamente è stata chiamata un’equipe di rianimazione dell’ospedale che ha tentato di rianimare il paziente più volte.
Ma il suo cuore non ha resistito ed è morto pochi minuti dopo. «I sanitari curanti hanno chiesto che venisse effettuata l’autopsia per comprendere le cause dell’evento improvviso e l’azienda aveva concordato con la famiglia che fosse presente anche un medico di fiducia della famiglia stessa - ha spiegato Pier Paolo Benetollo, direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera -. Oggi (ieri per chi legge) la procedura è stata sospesa su richiesta della magistratura. La direzione ha già incontrato i sanitari avviando una dettagliata indagine interna ». La direzione e il personale sanitario dell’azienda hanno espresso la loro vicinanza alla famiglia. Parole condivise anche dall’assessore Coletto: «In medicina generale e in chirurgia in particolare un margine di rischio esiste sempre ed è inevitabile. Ciò che dobbiamo verificare è se si sia trattato di una situazione ascrivibile a questa casistica o se possa essere accaduto qualcosa che poteva essere evitato». La risposta potrebbe arrivare già nei prossimi giorni con i risultati dell’autopsia ordinata dalla magistratura.
fonte E.P. corrieredelvenetoIT
La vittima affetta da obesità. L’ospedale apre un’inchiesta interna. La Regione: «Si faccia chiarezza»
VERONA — «Andare fino in fondo, verificando ogni cosa per fare in modo che non si ripeta più una cosa simile». L’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, commenta con queste parole la morte di un paziente di 38 anni avvenuta giovedì mattina nella sala operatoria del reparto di Oculistica dell’ospedale di borgo Trento. L’uomo, G.T. di origini napoletane, ma residente da alcuni anni a San Bonifacio con la moglie e una figlia di appena 11 anni, stava per sottoporsi a un intervento di trapianto di cornea, ma durante la somministrazione dell’anestesia generale ha avuto delle improvvise difficoltà ventilatorie che hanno determinato la sua morte. Le cause precise del decesso non sono ancora state accertate e sarà l’autopsia prevista per i prossimi giorni a poter fare luce su questo che è il primo caso di morte in uno dei reparti più rinomati dell’azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona.
L’uomo soffriva da tempo di cheratocono acuto, uno stato infiammatorio dell’occhio in cui vi è un assottigliamento e una distorsione della cornea. Normalmente questa malattia non provoca particolari danni al paziente ed è facilmente curabile. Ma nel caso della vittima napoletana, la malattia aveva determinato un rischio concreto di perforazione della cornea. L’occhio malato era stato operato pochi anni fa, ma le condizioni non miglioravano. Proprio per questo motivo, martedì l’uomo è stato ricoverato d’urgenza in reparto dopo una visita al pronto soccorso oculistico. Mercoledì sono stati effettuati tutti gli esami necessari ad affrontare l’operazione, come una visita anestesiologica e cardiologica, che non hanno evidenziato particolari problemi. L’unico fattore di preoccupazione era dato dalla mole imponente del paziente che soffriva di obesità. Un intervento che richiedeva particolare attenzione. Entrato in sala operatoria, giovedì mattina, il napoletano ha incominciato a mostrare i primi sintomi di bradicardia non appena gli è stata somministrata l’anestesia. Immediatamente è stata chiamata un’equipe di rianimazione dell’ospedale che ha tentato di rianimare il paziente più volte.
Ma il suo cuore non ha resistito ed è morto pochi minuti dopo. «I sanitari curanti hanno chiesto che venisse effettuata l’autopsia per comprendere le cause dell’evento improvviso e l’azienda aveva concordato con la famiglia che fosse presente anche un medico di fiducia della famiglia stessa - ha spiegato Pier Paolo Benetollo, direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera -. Oggi (ieri per chi legge) la procedura è stata sospesa su richiesta della magistratura. La direzione ha già incontrato i sanitari avviando una dettagliata indagine interna ». La direzione e il personale sanitario dell’azienda hanno espresso la loro vicinanza alla famiglia. Parole condivise anche dall’assessore Coletto: «In medicina generale e in chirurgia in particolare un margine di rischio esiste sempre ed è inevitabile. Ciò che dobbiamo verificare è se si sia trattato di una situazione ascrivibile a questa casistica o se possa essere accaduto qualcosa che poteva essere evitato». La risposta potrebbe arrivare già nei prossimi giorni con i risultati dell’autopsia ordinata dalla magistratura.
fonte E.P. corrieredelvenetoIT