Caro Sig. Riccardo,
Lei ha bene intuito il danno che le lenti a contatto provocano: infatti è vero esattamente l’opposto di ciò che Le è stato detto e cioè che le lenti a contatto "spingono" sul cono e che quindi il sacrificio, il dolore ed i fastidi sono ben ripagati dall’azione "salutare" delle stesse.
Questa "leggenda metropolitana" è esattamente contraria ai principi della fisica, poiché se vi fosse un effetto di spinta verso la cornea (quindi con azione anti progressione del cheratocono) si genererebbe tra la superficie interna della lente a contatto e la superficie esterna della cornea una pressione positiva e ciò impedirebbe alla lente a contatto di rimanere adesa alla superficie corneale. Ma poiché la lente resta "adesa", è implicita la presenza di una pressione negativa tra le due superfici di contatto e quindi la lente resta sulla cornea per il noto principio della ventosa (stura lavandini).
Questo esempio macroscopico serve a far meglio comprendere il meccanismo di aspirazione generato dalla pressione negativa che permette il contatto della faccia esterna della cornea con la faccia interna della lente a contatto.
Tale forza negativa è rappresentata in fisica con un vettore, la cui direzione è ortogonale alla superficie corneale stessa, esattamente come il vettore rappresentativo della pressione endoculare che è anch’esso con uguale direzione. Le due forze quindi agiscono con uguale direzione e noi sappiamo che la somma di due vettori che hanno direzione uguali aumentano l’effetto di spinta verso l’esterno che la cornea del paziente affetto da cheratocono ha già di suo.
Se Lei aggiunge a questo l’effetto di ipossia corneale generato da qualunque lente a contatto e soprattutto dalle lenti rigide e semirigide, anche se "falsamente" dette gas permeabili, più l’effetto di attrito continuo tra la superficie interna della lente a contatto ed apice corneale che provoca, nel tempo, la formazione di cicatrici centro paracentrali, dette leucomi, causate proprio da tali attriti, potrà ben comprendere quanto io non possa essere, anche minimamente, favorevole all’uso delle lenti a contatto, soprattutto in casi di cheratocono.
Posso aggiungere che sempre più mi capita di vedere danni importanti provocati dall’uso e dall’abuso delle lenti a contatto nei giovani pazienti affetti da cheratocono.
Queste notizie, come altre che ritengo altrettanto importanti, le potrà trovare nel mio sito chiaramente espresse.
Ritengo che, come professionista, io abbia il dovere di comunicare la verità anche se a volte essa possa essere poco gradita: ciò mi impone la mia morale etico professionale.
La metodica che invece Le posso consigliare per risolvere il Suo problema "una volta e per sempre" è l’ultimo avanzamento della tecnica da me inventata, chiamata Mini "A.S.R.K." ("Cheratotomia Radiale Asimmetrica Selettiva") unita all’uso della metodica di Cross Linking, da me perfezionata: "Cross Linking Asimmetrico Selettivo e Profondo".
Le unisco l’indirizzo del mio sito dove potrà verificare quanto detto e potrà leggere le numerose testimonianze di pazienti e medici che potranno farle meglio comprendere la veridicità di quanto asserito.
Cordialità
Prof. Massimo Lombardi