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CHERATOCONO: La novità presentata a Venezia

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MILANO - Protagonista il laser. La luce. E, parlando di occhi, usare la luce per ridare luce alla vista è un gioco di parole appropriato. Laser per correggere i difetti e, novità assoluta, quello per studiare in 3D ogni componente dell’occhio. Come una sofisticata Tac. Si chiama Oct (tomografia ottica a radiazione coerente) ed è nata in Giappone. «Mai visto un’occhio dall’interno in questo modo», dice Paolo Vinciguerra, responsabile dell’oculistica all’Humanitas di Milano. In trasferta a Venezia, dove si apre oggi «Eucornea », primo congresso della Società europea della cornea nata dalla convergenza di Refractive.online (chirurgia refrattiva), della Società italiana cellule staminali e superficie oculare (Sicsso) presieduta da Vincenzo Sarnicola (presidente anche di Eucornea) e della Società oftalmologica universitaria (Sou) diretta da Leonardo Mastropasqua.

A 360 GRADI - La cornea a 360 gradi e laser protagonisti. «Non poteva essere altrimenti — dice Vinciguerra, che sarà uno dei primi al mondo ad utilizzare Oct —, permettono di curare miopia, cheratocono e altre malattie dell’occhio, in modo sempre più efficace anche grazie alla combinazione con tecniche diverse. E, da oggi, anche in grado di fare diagnosi estremamente accurate. In poche frazioni di secondo, infatti, l’Oct permette di eseguire esami differenti (topografia, tomografia e analisi delle sezioni ottiche) e di avere immagini tridimensionali ad altissima risoluzione. In questo modo lo specialista vede la ricostruzione dell’occhio ed effettua misurazioni estremamente precise di ogni sua struttura (cornea, epitelio, eccetera). Inoltre il fascio di luce invisibile dell’Oct permette di penetrare anche attraverso gli strati opachi, visualizzando le strutture sottostanti». Prima era impossibile.

NUOVA FRONTIERA - Sul fronte delle cure, la nuova frontiera è la combinazione del laser con altre tecniche, per ottenere risultati eccellenti con il minor trauma per l’occhio. Novità riassunte da Leonardo Mastropasqua, direttore della clinica Oftalmologica dell’università di Chieti e Pescara: «Laser ad eccimeri combinato a cross-linking o lenti ultrasottili rispettivamente per la cura del cheratocono e di gravi forme di miopia, ma anche laser insieme alle cellule staminali per consentire trapianti di cornea altrimenti impossibili, laser a femtosecondi per "sfilare" un lenticolo di cornea e trattare i difetti di vista come miopia e astigmatismo, e trapianti selettivi delle parti malati della cornea per ridurre il rigetto». Che spiega la tecnica Lasik per la correzione di miopia, ipermetropia, astigmatismo: «È nata combinando l’uso del laser ad eccimeri e del microcheratomo (una lama chirurgica) che consente di tagliare una sottile lamella corneale superficiale (flap) da riposizionare una volta che il laser ha vaporizzato uno strato di tessuto sottostante». Prima però occorre ottenere una diagnosi accurata del paziente. «Non tutti, infatti, possono operarsi», avverte Vinciguerra. E in fatto di diagnosi la rivoluzione si chiama Oct.

Mario Pappagallo
17 giugno 2010

http://cheratoconoitalia.attiviforum.com

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